I promozionali da concessionario del Gruppo Fiat:
Prima parte

Una Y10 Turbo parcheggiata in un concessionario, in mezzo a due Fiat Croma. Dentro, più impomatato che mai, Ezio Greggio, vestito elegante e ventiquattrore sottobraccio. È la scena di apertura di Yuppies, pellicola dei fratelli Vanzina intrisa di quell’ambizione ed eccentricità che hanno segnato gli Anni Ottanta italiani.

I concessionari di automobili erano allora luoghi mistici, capaci di andare oltre al mero scopo per cui erano stati progettati. Così come i supermercati, o i negozi in centro, anch’essi si popolavano di ogni tipo di clientela, dagli acquirenti interessati, agli appassionati di motori, passando per i semplici curiosi. Non era tanto il motivo della visita a essere importante, l’importante era esserci.

Gli autosaloni – come era in voga chiamarli un tempo – erano un punto di ritrovo e il biglietto da visita delle case automobilistiche, che attraverso di essi si presentavano al grande pubblico. Chi vende sa bene che esiste una categoria di consumatori indiretti che non dispone di un potere di acquisto autonomo ma è in grado di condizionare le scelte di altri individui: i bambini. In che modo è possibile conquistarsi il favore dei più piccoli? Offrendo loro un premio.

Il primo gruppo a proporre dei modellini realizzati appositamente per le autoconcessionarie italiane è stata la Fiat. Occorre fare una precisazione: all’interno di questo articolo non verranno trattati i promozionali Pocher, in quanto la storia del marchio sarà oggetto di un approfondimento successivo; non verranno discussi nemmeno gli Old Cars, in quanto già protagonisti di due articoli di giurally. Ci concentriamo quindi sugli Anni Ottanta, durante i quali il nostro Paese poteva contare su una folta schiera di aziende specializzate nella riproduzione di automodelli. Polistil (la ex Politoys), Mebetoys, Bburago erano i nomi più conosciuti, la cui fama si era affermata nel tempo. Tutti e tre i marchi vantavano un catalogo vasto, le cui realizzazioni comprendevano sia la scala 1/24 (oppure 1/25), che la 1/43. Ma partiamo in ordine cronologico.

La Fiat Ritmo

La Ritmo è stata la prima vettura a essere commissionata alla Bburago in scala 1/43. A differenza dei modelli regolarmente in vendita nei negozi, i promozionali da concessionario si distinguevano per la scatola dedicata rossa a righe bianche con i loghi Ritmo e Fiat. I colori disponibili per la miniatura erano il rosso, il bianco e l’azzurro metallizzato, la tinta più rara.

Questa riproduzione ha due particolarità: la prima sono gli sportelli apribili (si tratta di una delle poche Bburago 1/43 ad averli), mentre la seconda è il fatto di essere sprovvista di adesivi da rally nonostante sia stata realizzata sulla base della vettura Gruppo 2.

Pur non essendo un pezzo facile da reperire, la quotazione del modello resta contenuta, complice il fatto che le 1/43 Bburago non godono ancora dello stesso interesse riservato alle 1/24 dello stesso marchio. È possibile acquistare un esemplare completo per una cifra fra i 20 e i 30 euro, anche se bisogna faticare per trovarlo.

La Fiat Panda

Discorso molto simile è quello della Panda, la cui variante da concessionario è stata realizzata anch’essa dalla Bburago nella scala 1/43.

La scatola è una versione rivisitata della classica gialla condivisa da tutte le riproduzioni 1/43 proposte dalla casa in quel periodo, su cui sono stati aggiunti i loghi Fiat sia sul lato della finestrella che sulle alette di apertura. I modelli sono disponibili in bianco o in rosso e a differenza di tutte le altre Panda Bburago, non presentano adesivi sulla carrozzeria. La valutazione per un esemplare completo di scatola è in linea con quella della Ritmo.

La Fiat Uno

Un nome, un mito: Uno, per l’appunto.

Quando il modello venne presentato alla base missilistica di Cape Canaveral, in Florida, USA, era chiaro che sarebbe diventato un successo. L’arrivo nelle concessionarie ne fu la conferma evidente.

La Uno è stata così apprezzata da essere riprodotta in miniatura nelle due versioni di lancio: quella a tre porte, proposta dalla Bburago e quella a cinque, riprodotta dalla Mebetoys. Entrambe le aziende avevano a catalogo il modello sia nella scala 1/24, che in quella 1/43; tutte e due sono state utilizzate come base per dei promozionali da concessionario.

La Bburago ha realizzato la sua Uno promo solamente nella scala piccola. Le modifiche sono le stesse già elencate sulla Panda. I modelli sono disponibili in diversi colori: i più comuni sono il bianco e il rosso, molto difficili da trovare sono gli esemplari in argento, blu, nero e verde. Anche in questo caso, le miniature non presentano adesivi sulla carrozzeria, a differenza di tutte le altre Uno prodotte dal marchio. Di nuovo, la valutazione per un esemplare completo di scatola è in linea con quella della Ritmo e della Panda, anche se la Uno si trova più facilmente.

La Mebetoys, all’epoca già sotto l’influenza Mattel, ha realizzato invece la Uno promozionale in entrambe le scale citate in precedenza. La 1/43 è caratterizzata da un box dedicato, di colore rosso, con strisce bianche recanti il logo Fiat e il nome del modello in basso a destra. La vettura è stata proposta in vari colori: grigio, marrone, bianco e rosso. Si tratta di un modello che, completo di scatola, è abbastanza difficile da reperire. Nonostante ciò, la quotazione si attesta sullo stesso livello di quella dei promozionali Bburago nella medesima scala.

Un discorso a parte merita la Uno Mebetoys promozionale 1/24 (1/25 per l’esattezza). In questo caso le modifiche rispetto al modello standard da negozio sono così radicali che la riproduzione per i concessionari può essere considerata, a pieno diritto, completamente nuova. La prima differenza è il numero di aperture: alle portiere anteriori del modello base si aggiungono, sulla promo, anche il cofano e il portellone. Il gruppo ottico posteriore della versione per gli autosaloni è completamente ridisegnato rispetto all’altra, con un evidente beneficio in termini di fedeltà.

Ulteriori modifiche sono presenti all’interno, con un volante diverso e un nuovo e più realistico cruscotto. I sedili pure sono differenti e hanno lo schienale reclinabile sulla promo, mentre sull’altra sono fissi, essendo essi realizzati in un solo stampo che ingloba anche la seduta. Il modello promozionale presenta, infine, un livello di dettaglio maggiore, con le scritte identificative in rilievo sul portellone e parecchi dettagli riportati in plastica che sono invece assenti del tutto sul modello standard: tergicristallo, tergilunotto e specchietto conducente. I cerchioni sono cromati sulla Uno promozionale; grigi sull’altra. Anche le targhe sono più realistiche, con le sigle della provincia riportate in arancione anziché in bianco.

I colori disponibili sono quelli condivisi anche sul modello da negozio: marrone, rosso, grigio metallizzato e acquamarina metallizzato, il più bello e raro; l’azzurro metallizzato è invece una tinta inedita presente solo sulla variante da negozio. A dispetto di tutte le modifiche, la scatola resta la stessa per entrambi i modelli. Al suo interno, è presente un foglio con gli adesivi degli elefanti inventati da Forattini per il lancio della vettura. Questi possono essere attaccati a piacimento sul modello, motivo per cui è possibile imbattersi sia in riproduzioni equipaggiate degli sticker, sia in altre in cui gli stessi non sono presenti.

Si tratta di una versione molto rara ed estremamente ricercata dai collezionisti. La quotazione ne risente; un esemplare completo di box può essere venduto a circa 200 euro, 150 se privo della confezione. Le Uno Mebetoys standard, invece, hanno quotazioni che si aggirano intorno ai 50 e ai 30 euro a parità di condizioni.

La Fiat Regata

Nuovo modello, altro modellino. Per il lancio della Regata, la Fiat cambia tutto e si affida alla Polistil, che aveva a catalogo una bellissima riproduzione in scala 1/25. Precisa nelle linee, curata nel dettaglio e con un’ampia gamma di colori – grigio, blu, azzurro, bordeaux, due tonalità di rosso e oro – la miniatura è una delle meglio riuscite del marchio. Fra le caratteristiche più raffinate, le quattro aperture (sportelli anteriori, cofano e baule), le ruote in gomma Dunlop Tubeless e i copricerchi dedicati, oltre alle barrette Fiat cromate riportate separatamente rispetto alla mascherina.

Data l’ottima base di partenza, le uniche modifiche apportate al modello da concessionario riguardano la scatola, che al contrario della versione da negozio, riprende un bel motivo grafico a bolle verdi, rosse e gialle su sfondo bianco. Il nome della vettura è riportato in basso a destra.

Si tratta di un pezzo molto raro e ricercato, le cui quotazioni possono arrivare intorno ai 200 euro per un esemplare completo di box, che di fatto è l’unica caratteristica specifica per gli autosaloni. Nel caso fortuito in cui riusciste a trovare solamente la scatola, non perdete tempo e acquistatela; il costo per una Regata standard varia dai 50 ai 90 euro a seconda del colore.

La Regata è stata riprodotta dalla Polistil pure in 1/43. Anche in questo caso il modello presenta alcune finezze per l’epoca, come le ruote dedicate al posto di quelle generiche che venivano applicate, ad esempio, su tutte le miniature Bburago nella medesima scala. I colori disponibili sono gli stessi della scala grande, con l’esclusione del rosso e dell’azzurro. Le scatole sono in questo caso due: la prima è una versione rimpicciolita della promozionale 1/25, la seconda invece è molto simile a quella della Uno Mebetoys: rossa con strisce bianche che riportano i loghi Fiat. Sono presenti anche i nomi del modello e della casa produttrice.

Sono versioni non molto diffuse, ma nemmeno particolarmente ricercate. La quotazione è di circa 25-30 euro per un esemplare boxato; la scatola rossa è forse più difficile da trovare di quella bianca.

I concessionari di automobili erano allora luoghi mistici, capaci di andare oltre al mero scopo per cui erano stati progettati. Non era tanto il motivo della visita a essere importante, l’importante era esserci.

L’Alfa 33

Fiat non è stata la sola a fornire delle riproduzioni promozionali per i propri concessionari. Anche Alfa Romeo ha avuto la sua parte, quando era ancora estranea al gruppo torinese.

Il primo modello a essere commissionato è stato la 33. Ai tempi del debutto, sia Bburago che Polistil avevano messo a catalogo una realizzazione della vettura, dalle caratteristiche simili (entrambe avevano, ad esempio, le sole portiere anteriori apribili) ma solamente il primo marchio si è occupato della variante per gli autosaloni.

La scelta era ricaduta sulla scala 1/24, nella versione “ricca”. All’epoca, infatti, Bburago aveva due linee di prodotto per i modelli 1/24: una maggiormente rifinita, caratterizzata da alcune parti in plastica cromata, ovvero i cerchi, il volante e il pomello del cambio e l’altra, conosciuta come “economica”, che presentava gli stessi pezzi in plastica colorata – gialla per le ruote e rossa per le componenti interne già citate.

La caratteristica più evidente della riproduzione promozionale riguarda l’assenza di adesivi sulla carrozzeria – presenti invece sulle altre versioni da negozio – e, soprattutto, la scatola dedicata che riprende il motivo grafico utilizzato sulle confezioni dei ricambi Alfa Romeo.

In questo caso è il box a fare la differenza. Trovarne uno autentico equivale ad avvistare una chimera. L’unico esemplare ufficialmente censito è quello rosso di Paolo Bendinelli, noto collezionista di obsoleti Made in Italy in scala 1/24, già intervistato da giurally in occasione della presentazione del suo libro. Per questo motivo dare una valutazione è impossibile.

L’Alfa 90

Automobile controversa e sfortunata, la 90 è stata omaggiata dalla Polistil con un modello bellissimo, dotato di quattro aperture: cofano, portiere anteriori e baule. Tante sono le finezze riprodotte, come le ruote in gomma con i copricerchi dedicati e il gruppo ottico posteriore realizzato in due pezzi.

Disponibile solo in scala 1/25, così come la Regata, la riproduzione da concessionario non è stata interessata da modifiche estetiche. L’unica eccezione è data dai colori: mentre il modellino da negozio era disponibile in rosso, in grigio, in bordeaux e in blu, quello promozionale poteva essere scelto esclusivamente nelle ultime due tinte.

La scatola dedicata è la vera grande differenza; la versione per gli autosaloni aveva infatti un box dotato di un cartoncino superiore su cui era presente lo slogan “La civiltà della macchina”, volto a sottolineare lo spirito avanguardista della berlina.

Trovare questo modello completo di scatola è un’impresa ardua, anche per via della particolarità dei colori sopracitati. La valutazione è alta: difficile strapparne uno a meno di 200 euro. Anche il modello base ha una quotazione elevata, che si aggira intorno ai 150 euro se completo anch’esso di box.

L’Autobianchi Y10

La collaborazione con Polistil prosegue anche dopo la presentazione dell’auto che piace alla gente che piace: la Y10.

Per il modellino promozionale dell’innovativa utilitaria chic, vengono apportate alcune modifiche alla riproduzione 1/25 presente in catalogo. Occorre qui fare una premessa: nei primi Anni Ottanta il marchio Polistil era stato acquisito da Tonka. La situazione economica non era delle migliori ed erano state apportate diverse soluzioni volte al risparmio, con una conseguente perdita di dettaglio nelle miniature. Se tali economie non avevano interessato la Regata e l’Alfa 90, avevano iniziato a manifestarsi con la Y10.

La versione per i concessionari si distingueva da quella standard per alcune significative differenze: la targa anteriore e il tergilunotto posteriore – assenti sul modello da negozio – così come le targhette identificative sul portellone. Le aperture stavolta sono solo tre: portiere e cofano (con tanto di ruota di scorta applicata sul motore).

Anche in questo caso, il modellino promozionale è provvisto di una scatola inedita, di colore nero su cui spiccano i loghi al neon della vettura, tipici delle prime brochure della Y10. I colori disponibili sono due: il rosso e il grigio, specifico della versione da concessionario.

Parliamo di un pezzo molto ambito. Completo di scatola le valutazioni possono arrivare ai 200 euro; se sprovvisto della confezione il modello può comunque toccare i 60-70 euro, a cui si aggiunge qualcosa in più per la variante grigia.

La Y10 Polistil arriva negli autosaloni anche nella scala 1/43. Le caratteristiche sono simili a quelle della già citata Regata, ma la confezione è unica e ha lo stesso stile di quella del modello 1/25. A differenza della miniatura più grande, che riproduce esclusivamente la prima serie della vettura, quella nella scala più piccola è stata realizzata anche nella versione seconda serie. Le differenze riguardano le coppe ruota e l’adesivo che riproduce la griglia anteriore. I colori disponibili sono gli stessi del modello grande e la quotazione si aggira sui 25-30 euro per un esemplare boxato.

La Fiat Croma

L’ultima Polistil proposta in veste promozionale per la Fiat è stata la Croma. Riprodotta sia in 1/43 che in 1/25, sull’ammiraglia della casa torinese sono più evidenti le semplificazioni del periodo Tonka.

Iniziamo dalla scala grande: rispetto a quella da negozio, sulla versione per i concessionari sono stati fatti degli sforzi apprezzabili per ovviare alle economie già accennate. Il portellone, vera e propria rivoluzione della Croma, viene arricchito con l’aggiunta del tergilunotto e delle targhette identificative. Le dozzinali ruote a stella della miniatura standard vengono sostituite con quelle della Regata, che risultano però avere uno spessore minore delle altre e appaiono “incassate” dentro al modello. Viene aggiunta la targa anteriore. Le aperture restano tre: cofano e sportelli anteriori. I colori disponibili per la Croma promozionale sono due: il grigio chiaro, condiviso anche dalla versione base, e il grigio antracite che prende il posto del rosso, previsto solo sul modello da negozio.

La scatola è stata ridisegnata e appare più elegante rispetto a quella standard: all’esterno è blu con la scritta Croma argentata in basso a destra, mentre l’interno conserva lo stesso motivo a righine di quella della Regata.

Anche questo è un pezzo ambito dai collezionisti, ma di più facile reperibilità rispetto agli altri Polistil citati. Il prezzo per un esemplare boxato può variare fra i 100 e i 150 euro a seconda del colore; quella antracite è la variante più rara.

La Croma 1/43 ha le stesse caratteristiche dei promozionali Polistil nella medesima scala. I colori disponibili sono il grigio chiaro e il rosso (il grigio antracite non è previsto) e la confezione è la versione in piccolo di quella utilizzata per la 1/25. La quotazione è in linea con le altre Polistil 1/43 da concessionario.

La storia dei modellini promozionali da concessionario non finisce qui, continua a seguire giurally per scoprire la seconda parte dedicata agli Anni Novanta!

Questo articolo è lo sforzo congiunto di parecchi appassionati. Ci tengo a ringraziare Andrea Pino Marocco, Roberto Plazzi, Francesco Navarrini, Paolo Bendinelli, René Adamietz, Luca Alfieri, Sergio Coppola, Andrea Pellascio del sito Modelcar Diecast e Fulvio del blog Modelli diecast 1:24 e dintorni.

Di Alessandro Giurelli